a 50 anni dalla rivolta nel carcere
una docuserie
Guarda le sei puntate della docuserie “Memoria dimenticata”. Dal 10 maggio 2024, ogni due settimane.
Ep 1 | Ostaggi
Ep 2 | Un attacco improvviso
Il racconto riparte dal pomeriggio di giovedì 9 maggio. Dopo essersi asserragliati nell’infermeria del carcere con gli ostaggi, i tre rivoltosi detteranno le loro condizioni. E partiranno le prime trattative. Fino a quando il procuratore di Torino Reviglio Della Veneria e il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ordineranno un attacco improvviso per cogliere di sorpresa i rivoltosi: che cosa è accaduto in quei tragici momenti? Perché si decise di intervenire? Per raccontare quei momenti, nel corso della puntata, ci sarà anche la testimonianza di Everardo Levrero, l’unico rivoltoso sopravvissuto che oggi, in esclusiva, racconta la sua versione dei fatti.
Ep 3 | l’ultimo assalto
Ep 4 | Chi ha portato le armi?
Chi ha portato le armi in carcere? Come e perché? Il dottor Roberto Gandolfi è stato ucciso da fuoco amico o per mano dei tre rivoltosi? Dopo aver ripercorso la cronaca dei due giorni della rivolta, occorre provare a capire che cosa non ha funzionato. Per fare luce sugli aspetti ancora poco chiari e, infine, dare voce al dolore dei familiari delle vittime. Oltre alla testimonianza esclusiva di Everardo Levrero, l’unico rivoltoso sopravvissuto, c’è anche quella di Vincenzo Capuana, vicebrigadiere della polizia penitenziaria che era tra gli ostaggi nell’infermeria del carcere, quel 9 maggio 1974. Capuana, dopo essere stato preso dai tre rivoltosi, riuscì a scappare. E oggi il suo racconto diventa fondamentale per ricostruire ciò che è avvenuto in quel primo giorno della rivolta.
Ep 5 | Altra polvere sotto il tappeto
Ep 6 | Il giorno dopo
I PRotagonisti
Ci saranno le voci di alcuni parenti delle vittime: Roberto Cantiello, Luigi Gaeta, Stefano e Fabrizio Gandolfi. Ma anche familiari dei sopravvissuti, come Felice Rossi, figlio dell’ingegner Vincenzo Rossi. Con chi era presente in quel maggio 1974 saranno ripercorsi i giorni della rivolta: il sindaco dell’epoca Felice Borgoglio; la giornalista Emma Camagna, e l’agente di custodia Leonardo Salerno. Per ricostruire il quadro storico degli Anni Settanta, ci sono le testimonianze dei giornalisti Andrea Antonuccio (La Voce Alessandrina), Piero Bottino (La Stampa), Enrico Casarini (Tv Sorrisi e Canzoni), Roberto Gilardengo (Il Piccolo) e Giovanni Savarese (Audio Tales). A raccontare il valore di quella vicenda anche il sindaco di Alessandria Giorgio Abonante, e la direttrice degli istituti penitenziari alessandrini, Maria Isabella De Gennaro. Infine, le testimonianze di Antonio Aloia, Tony Frisina, Egidio Lapenta, Paola e Maria Parola, figlia e nipote dell’allora sostituto procuratore della Repubblica, Marcello Parola.
Pier Luigi Campi
Graziella Vassallo Giarola
ROBERTO GANDOLFI
GENNARO CANTIELLO
SEBASTIANO GAETA
Il 9 e 10 maggio 1974 viene scritta una delle pagine più buie per la città di Alessandria. Nella Casa di reclusione “Don Soria” di Alessandria, tre detenuti armati, Cesare Concu, Domenico Di Bona ed Everardo Levrero, presero in ostaggio una ventina di persone (insegnanti della scuola carceraria, il medico, agenti di custodia e altri detenuti). I rivoltosi vogliono evadere. Seguiranno due giorni di trattative, di tensione, di dolore, di lacrime e di verità ancora da scoprire. Il bilancio sarà tragico: cinque morti tra gli ostaggi, due tra i rivoltosi e decine i feriti. A perdere la vita saranno il dottor Roberto Gandolfi, il professor Pier Luigi Campi, l’appuntato Sebastiano Gaeta, il brigadiere Gennaro Cantiello e l’assistente sociale Graziella Vassallo Giarola. Dei rivoltosi, Cesare Concu fu ucciso dalle forze dell’ordine, Domenico Di Bona si suicidò, mentre Everardo Levrero rimase illeso e venne processato.
Video lancio
trailer
La produzione
Alessandro Venticinque
Enzo
Governale
Classe 1983, ha iniziato a fare video con le Vhs. Dal 2016 è direttore delle Comunicazioni sociali della Diocesi di Alessandria. Produttore e regista di “Memoria dimenticata”, per LaV è anche host di “Che cosa direbbe Freud?“.
LA VOCE
Alessandrina
La redazione de La Voce Alessandrina, diretta da Andrea Antonuccio insieme con i suoi collaboratori ha accompagnato la produzione nel percorso di ricerca storica e di ricostruzione della vicenda, anche attraverso i propri archivi.
Fondazione cral
La docuserie è stata realizzata con il contributo della Fondazione Cral. Un grazie al consiglio di amministrazione e al presidente Luciano Mariano, per aver sostenuto questo progetto.